I giovani del progetto Lavoro di squadra (Adrian, Marco e Vlad) con Tommaso (Balon Mundial) all’ingresso dell’azienda dove si svolgono i tirocini. Febbraio 2015. Foto di Luca Fanelli/ ActionAidSì, finalmente, ce l’abbiamo fatta: il 2 febbraio scorso quattro partecipanti del progetto “Lavoro di squadra”, Adrian, Davide, Marco e Vlad hanno iniziato a lavorare in una grande azienda del torinese. Con un tirocinio di sei mesi, con grande grinta e grandi speranze. Come per tutta la storia del progetto, anche questa piccola grande vittoria viene da un lavoro di squadra: il grande assist ci è venuto da Balon Mundial, partner del progetto, che aveva una relazione consolidata nel tempo con l’azienda e l’ha messa in campo; la regia del gioco è sempre stata tenuta dalla case manager del progetto, che ha seguito ogni fase, in doppietta perfetta con la persona responsabile in azienda, attento e disponibile. Sono davvero contento e ho sentito in questi giorni più volte i ragazzi per sapere come andava. Per alcuni di loro lo scoglio maggiore sono gli spostamenti, soprattutto per il primo turno, per cui bisogna alzarsi per le cinque. Ma dentro la fabbrica ci mettono grinta e cercano di imparare.
Eppure è sbagliato, sbagliatissimo focalizzarsi su questo inserimento lavorativo. Gli esiti del progetto sono molto più grandi e non sempre facilmente tangibili: due ragazze, entrate in primavera nella squadra di danza, hanno maturato durante gli allenamenti l’idea di riprendere a studiare. Una di loro sta sudando sui banchi di un istituto tecnico serale: la strada è lunga e dura, ma è importante continuare, per avere il diploma — e un altro partner del progetto, ASAI, la sta aiutando con il servizio di doposcuola; l’altra ha tentato in autunno di entrare all’università, nella triennale di infermieristica; non ce l’ha fatta, ma riproverà. Sei giovani, oltre a quelli di cui ho parlato prima, hanno acquisito strumenti nuovi per trovare il lavoro e in un caso la ricerca ha dato buoni frutti: Dieter ha lavorato come operatore socio sanitario in una struttura tra dicembre e gennaio e ora, con questa esperienza “fresca” di lavoro, conta di poter trovare altre opportunità; Soufiane andrà a lavorare in una panetteria di un amico, con una borsa lavoro; Valentina, che per fortuna ha visto il suo contratto come cameriera diventare più stabile, dal tempo di “Dona il tuo profilo“, grazie a un’opportunità trovata da Synergie inizia un tirocinio come receptionist e addetta al back office organizzativo presso l’ente di formazione Manager srl di Torino, avvicinandosi così un po’ più ai propri sogni in termini professionali.
Detta così, sembra un po’ troppo auto-celebrativo. In effetti di difficoltà ce ne sono state: nel coinvolgere i giovani, in particolare le ragazze; nel tenerli in squadra; nell’offrire opportunità lavorative adeguate ai partecipanti. Abbiamo scoperto che i mesi di allenamento sono stati troppi, che potevamo iniziare da subito con gli “allenamenti al lavoro”, che un’alleanza più stretta con mondo della formazione professionale è fondamentale, e tanto altro.
Tutti insegnamenti che metteremo a frutto nelle nuove edizioni di Lavoro di squadra che sono partite in questi mesi: a Milano con Fondazione Milan, ad Alba (CN) con Cooperativa ORSO e il sostegno di Fondazione CRC.
“Vincere – diceva Tommaso (Balon Mundial) nel settembre scorso – per loro sarà comprendere tra qualche anno che questo progetto ha insegnato loro qualcosa… se arriveranno a dicembre a trovare un lavoro o intraprendere un percorso formativo sarà molto importante, ma, dato che siamo in un mondo difficile, puoi trovare un lavoro e poi perderlo, ancora più importante è continuare e riprovarci con un metodo e con costanza; questa è la sfida che devono superare e che speriamo di poter cogliere con questi allenamenti”.
Una partita è vinta, il campionato continua.
Post apparso sul sito di ActionAid.