Apparso sul sito dell’Associazione Piemontesi nel Mondo – Sezione di S. Paulo.
Non c’è gioia senza affanno, non c’è rosa senza spine, ma ci sono delle api senza pungiglione? Nell’America Latina, sì. Queste api, chiamate da alcuni “native”, da altri, semplicemente “senza pungiglione”, non appartengono, come nel caso dell’ape a noi nota (Apis mellifera), ad una sola specie, bensì a centinaia di specie differenti, riunite in una stessa “tribù”, Meliponini. Questo tipo di api, oltre che nell’America Latina, si trovano in Australia, nel Sudest asiatico e nell’America meridionale.
Solo alcune specie appartenenti alla “tribù” Meliponini produce miele, ma la loro importanza per la conservazione degli ecosistemi naturali è grande, in quanto questi insetti impollinano un numero elevatissimo di piante dei climi tropicali e sub-tropicali; a volte esiste una relazione strettissima tra una specifica pianta e la sua ape impollinatrice, cosicché la sopravvivenza di una dipende dalla sopravvivenza dell’altra.
Nel Brasile le cosiddette api europee (Apis mellifera), che producono il miele più conosciuto, sono state introdotte sin dai primi anni dell’invasione europea. Negli anni Settanta una sotto-specie dell’Apis millifera, detta africana ( Apis mellifera scutellata), è stata portata in Brasile per migliorare la specie europea qui presente; in seguito ad una ancora non chiarita “fuga” di api regina, l’ape africana ha iniziato rapidissimamente a diffondersi in Brasile. Non vi è ancora accordo tra gli scienziati quanto all’impatto dell’introduzione di queste specie di fuori sulle api senza pungiglione: alcuni sostengono che le due api, traendo il proprio nutrimento dagli stessi fiori, siano in competizione, e che l’ape col pungiglione, più aggressiva, abbia la meglio su quella nativa; altri sostengono che la fonte di nutrimento è differente e pertanto che possano coesistere.
Il miele delle api senza pungiglione ha delle caratteristiche fisiche, microbiologiche ed organolettiche molto differenti dal miele delle api con il pungiglione. Ciò che maggiormente lo caratterizza è la grande diversità: non solo, infatti, come nel caso nel miele di Apis, il gusto è influenzato dai fiori, ma pure dalle diverse specie di api. Esistono in Brasile molti produttori di miele d’api senza pungiglione, soprattutto nel Nord e nel Nordest; tali prodotti sono spesso ancora poco noti, ma coinvolgono già un considerevole numero di produttori e di organizzazioni.
Per esempio, nel Baixo-Amazonas, stato del Pará, sito a metà strada tra le capitali Belém e Manaus, ci sono già più di 400 agricoltori che producono questo miele. Tra questi, segnaliamo in particolare il miele Tamuá, del comune di Prainha e il miele Coramaz, dei villaggi di Coroca, Anã e di altri villaggi della Resex Tapajós-Arapiuns. Questi mieli sono soprattutto frutto delle api Canudo (Scaptotrigona Sp.3) e Jandaira (Melipona compressipis). Il loro aroma è particolarissimo: fiorale, fruttato e sempre lievemente acidulo. Più che essere usati come il miele comune, su una fetta di pane, questi mieli sono da apprezzare puri, o come bevanda, o, ancora, per dare un tocco speciale ad altri alimenti, come il gelato.
In virtù della grande varietà di mieli di api senza pungiglione, si sono iniziate ad organizzare delle sessioni di degustazione di mieli di api senza pungiglione africane, così come già accade per il miele di Apis. Recentemente, ne è stata realizzata una durante la II edizione di Terra Madre Brasil, nel marzo del 2010, coordinata da Jerônimo Villas-Boas.
Gusto delizioso, conservazione della biodiversità e possibilità generare reddito per piccoli produttori: il miele di api senza pungiglione riunisce in sé tutti questi atout. Ora è solo necessario provarlo!